Sveglia presto, colazione e via verso una nuova avventura, l’isola di Gorèe. Superato il traffico marziano tipico delle metropoli africane, siamo finalmente alla nostra nave. Qui inizia l’abbordaggio. Si, ma non sono pirati, bensì pacifiche donne di ogni età che si avventano su di noi e direttamente o indirettamente si sentono in dovere di consigliarvi il posto migliore in cui acquistare qualcosa di decente nell’isola. Solo dopo qualche minuto vi rendete conto che per una serie infinita di coincidenze ogni donna condivide lo stesso nome della boutique che sponsorizza. Una ragazza in particolare, Mouna, passa mezz’ora (in pratica tutto il tragitto dal porto di Dakar all’isola) sponsorizzando la meravigliosa boutique Mouna e chiedendomi insistentemente se io sia o meno sposato (a suo modo di vedere, una ragazza senegalese è come un diamante). Dato l’anello al dito, credo sia palese, così si passa a discorsi più formali. E’ decisa a vendermi qualcosa. Qualunque cosa. Più tardi la incontrerò e vedrò il suo negozio, alto un metro e trenta e largo 50 cm, di cui va orgogliosissima. La tenerezza.
Dakar, capitale del Senegal e città tentacolare di tre milioni di abitanti, di cui un milione nella città e due milioni nella periferia. Tra questi tentacoli si celano numerose particolarità, che rendono la città appetibile per i turisti. Una di queste è la celeberrima Paris- Dakar, anche se ora come ora Dakar rimane solo il nome di copertina, mentre la gara si svolge dall’altra parte del mondo, in Sudamerica.
Il calcio qui ha una discreta tradizione e vi capiterà di vedere nelle strade tantissime persone con le maglie dei calciatori della nazionale dei Leoni. Dakar è simile ad altre città africane che ho avuto modo di visitare, ma più pulita e accogliente. Un flusso di turisti più continuo e una maggiore attenzione alla sicurezza hanno reso il Senegal più facile da visitare. Dunque, la prima notte mi sono sentito abbastanza sicuro da prendere un taxi e addentrarmi nella periferia, sul mare, in un grazioso locale gestito (così ho scoperto solo più tardi) da una simpatica signora Ligure.