Imparare le parole

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Imparare le parole

Vediamo dunque come imparare le parole. So benissimo che ci sono centinaia di applicazioni per studiare nuove parole in una lingua straniera. Su tutte l’applicazione più utile a mio parere è Duolingo. Gratuita, semplice da usare e fornisce un bagaglio di parole nuove incredibile. Contro? A volte si possono trovare degli errori e altre volte è un po’ troppo “fiscale” nella soluzione alle domande. Anche mettendo tutto questo in conto, è una bella applicazione per migliorare il proprio vocabolario. 

Mattoni di parole?

L’idea che la maggior parte di noi ha dello studio delle parole nuove in una nuova lingua deriva dalla nostra mentalità palazzinara. Pensiamo sempre ad una bella colata di cemento. Certo, funziona quando si parla di strutture come le parti del corpo umano, così come ha un senso se si parla della struttura grammaticale nel suo insieme. Quando però si analizzano le funzioni linguistiche, i mattoncini, come dire? Sono solo “another brick in the wall“.

Piramidi di parole?

Imparare le parole
Imparare le parole

Allora possiamo immaginare questi mattoncini lego che si incastrano gli uni negli altri per costruire delle strutture, che solitamente sono di tipo piramidale. Il verbo è il più importante, poi il soggetto e i complementi. Ancora una volta posso dire che per una serie di motivi molte persone riscontreranno questo processo estremamente utile. Amiamo la struttura, amiamo trovarci dentro una struttura, sia essa una antica tomba di un faraone o una grotta dimenticata.

Schemi mentali

L’approccio che utilizzo e che utilizzeremo per i nostri appuntamenti linguistici, è un metodo “nucleare”, o basato su schemi mentali. Con nucleare intendo non che sia radioattivo, ma che parta da una parola per andare alla scoperta delle altre. Nella comprensione di un testo, come detto nell’articolo su Sherlock Holmes, abbiamo bisogno certamente di un metodo più deduttivo. Anche in questo caso partiremo dal generale per arrivare al particolare. Il perché? Perché impareremo a costruire delle mappe mentali, via via più complicate, che ci permetteranno pian piano di riconoscere le stesse parole nei testi e di approcciarci alla lingua come un bambino. Con semplicità.

Una parola tira l’altra

L’idea è che da una singola parola, per un’associazione (inizialmente guidata) di idee, si arrivi ad avere un cumulo di parole che, insieme ad una piccola struttura, ci permetta di comunicare. Lentamente, quella piccola ragnatela di significati diventerà viva.

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